Andrea aveva 15 anni quando ha detto addio alla vita perché vittima del cyberbullismo e di un’assurda omofobia. Quanta può essere grande la stupidità di alcuni e come infinito il dolore di un ragazzino è raccontato nel libro “Andrea, oltre il pantalone rosa” che Teresa Manes, la mamma di Andrea, ha scritto perché non abbiano più a ripetersi storie così tragiche.
La fragilità degli adolescenti non può essere più forte del loro diritto alla vita.
Teresa gira l’Italia e fa toccare con mano ai ragazzi quanto grave può essere assumere comportamenti offensivi e denigratori.
Soprattutto Teresa offre il proprio dolore per far comprendere ai ragazzi di non chiudersi in se stessi, di tirare tutto fuori, di chiedere aiuto.
E’ il messaggio che AdolescenDay ripetutamente propone: genitori, professori, sicuramente i consultori o altri servizi (a Verona, per esempio, esiste il Punto Provinciale contro il bullismo) possono ascoltare, senza giudicare, stare dalla parte dei ragazzi e intervenire fattivamente.
Teresa e AdolescenDay hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Superiore per i Servizi Sociali Liside di Taranto: un incontro fatto di parole, ma anche di tante emozioni. I ragazzi hanno parlato di se stessi e delle proprie esperienze: alcuni si sono rivelati più forti, altri meno, ma hanno trovato nei professori un valido supporto.
Gli adolescenti non devono mai sentirsi soli.
E mai devono arrendersi.
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